venerdì 3 dicembre 2010

Bruno Munari, Compasso d'oro a ignoti

"Mentre la moda tende al capriccio, al gusto, il design dovrebbe tendere alla ESSENZIALITA"



Il buon design non deve essere obbligatoriamente legato a grandi nomi. Ci sono degli oggetti quotidiani degni di Compasso d'Oro che Munari indica nel suo libro "Da cosa nasce cosa" (Laterza, 1981) e in una pubblicazione su Ottagono  n. 27, CO.P.In.A., Milano 1972 (pp. 92-95).
Il leggio a tre piedi per orchestrali, il lucchetto per serrande, la sedia a sdraio da spiaggia, l'attrezzo per il vetrinista, la scure per spaccare la legna, la lampada da garage, la scatola per il latte parallelepipeda, la busta di plastica, il seghetto giapponese, il cestello per la pesca, sono tutti oggetti di design comuni che rispondono a funzioni necessarie. Sono ben progettati perché risolvono i problemi legati all'uso di questi oggetti. 
Vi siete mai chiesti perché la scure ha il manico di legno e la sezione crescente verso l'esterno? Oppure perchè le sacchetti della spesa  hanno i manici come le bretella di una canottiera?

Inoltre l'osservazione e lo studio di questi oggetti aiutano ad allenare l'occhio del designer. Infatti Munari scrive " se ci si abitua a vedere gli oggetti che vengono continuamente prodotti, sotto tutti gli aspetti e non solo sotto l'aspetto del bello o brutto, del mi piace o non mi piace, ci si forma una mentalità progettuale completa."

Per concludere ecco una riflessione di Munari che sintetizza bene questo atteggiamento.

« Il sogno dell'artista è comunque quello di arrivare al Museo, mentre il sogno del designer è quello di arrivare ai mercati rionali. »

B. Munari
Fonti e link utili:
http://www.sonopigr.it/archive.php?id_post=49&periodo=52009
Bruno Munari, Da cosa nasce cosa. Appunti per una metodologia progettuale, Editrice Laterza, 1981.


Nessun commento:

Posta un commento